mercoledì 8 aprile 2015

Restauro Conservativo Vespa GS 150 VS5 1960


E dopo il restauro conservativo di qualche anno fa della VM1 milanese, ecco un'altro affascinante progetto di restauro conservativo, questa volta sul tipo di Vespa che più ha circolato nel mio Vespagarage. Trattasi di uno stupendo (a dir poco) esemplare di Vespa GS VS5 del 1960 proveniente da una provincia vicina, una Vespa di famiglia e che si è mantenuta in questo modo spettacolare sino ai giorni nostri con quasi tutte le sue parti originali anche per le cure che le sono state date negli anni.

La situazione di partenza era questa:






Un GS comunque ben conservato con accessori d'epoca (che poi verranno ricromati e rimontati in parte)!

La Vespa è stata parzialmente smontata già dal proprietario






La parte peggiore della Vespa...a suo tempo purtroppo la batteria perse l'acido e ha causato questo bel danno all'interno della pancia sinistra.


 ...i segni del passaggio dell'acido si vedono anche all'interno della pancia


E pure i segni di una caduta all'altezza del predellino, riparati all'epoca in qualche modo...

Come detto, la GS è quasi del tutto originale nei componenti fatte salvo qualche modifica fatta negli anni...

Come il devio luci con questo imponente pulsante del clacson, sempre Siem ma non certo usato dalla Piaggio...

Pure il clacson Icet privo delle incisioni è rimasto nel dubbio sino all'ultimo, poi purtroppo si è rivelato interrotto e non funzionante e abbiamo dovuto sostituirlo con una riproduzione.




Altro elemento non originale si è rivelato essere il commutatore a chiave sul manubrio che è stato sostituito come si usava fare allora, con quello della GS 160 1a serie ad 8 posizioni.

Anche le manopole erano state sostituite, ma per fortuna le originali furono conservate per essere rimesse su questo restauro!

Non siamo riusciti a salvare la serratura laterale del bauletto a cui mancavano le chiavi, perchè per poter rifare le chiavi smontando la serratura ci avevano chiesto una pazzia. Visto che le riproduzioni sono abbastanza simili esternamente, alla fine abbiamo dovuto optare per la sostituzione.



Cominciano i lavori nel Vespagarage...












Per il ripristino della lucentezza della carrozzeria è stato scelto il consueto sistema del lavaggio con CIF Ammoniacal diluito per fare lo "scrubbing" della parte più corrosa e opaca della vernice...



L'unica sorpresa in questo frangente è stato scoprire che era stato dato l'antirombo nell'interno del telaio del passaruota. Per fortuna non si trattava di un trattamento molto pervicace, con 3 ore aggiuntive di lavoro con pistola termica e benzina verde e qualche intossicazione sono poi riuscito a recuperare quasi integralmente il fondo nocciola naturale




Nel mentre sono state riparate le uniche due vere e proprie ammaccature presenti sulla Vespa e che rimanevano entrambe sul parafango...




Il serbatoio ha ricevuto un trattamento interno con Remox per eliminare uno spesso strato di olio secco che però ha contribuito a preservarne il lamierato dalla ruggine!



La parte inferiore del tunnel presentava un'area di corrosione per fortuna ancora non andata in profondità che come il resto delle parti evidentemente arrugginite è stata trattata con paglietta di ferro 00 e WD40, successivamente le parti scoperte sono state ricoperte da uno strato molto sottile di lucido per metalli, già usato in altre occasioni. All'interno del telaio poi è stata spruzzata cera per scatolati di protezione.


Pulizia e lucidatura delle parti della carrozzeria e della ciclistica







Queste "pelature" nella carrozzeria segno del tempo passato aggiungono valore al mezzo conservato, non lo tolgono, ricordatevelo sempre!



Purtroppo invece il copriventola era stato riverniciato con un grigio pastello ed è stato quindi riverniciato con la stessa vernice a campione con cui è stata rifatta la parte interna del telaio sotto la pancia sinistra.














Un lavoro che ha richiesto una buona dose di pazienza è stata quella di recuperare le stecche di alluminio della pedana, operazione che è riuscita perfettamente. E'stata recuperata anche buona parte delle strisce in gomma ancora in "forma". Solo una punta a "becco di anatra" era priva della bavetta ferma strisce ma per convenienza è stata mantenuta anche perchè le moderne riproduzioni tronche non sono molto conformi con il bordoscudo originale ULME...







Poi è stata affrontata la situazione del telaio sotto la pancia sinistra. Alla fine, come fu fatto anche sulla VM1 conservata milanese è stato scelto il rifacimento parziale. E'quindi stata realizzata della vernice a campione e si è delimititato il rifacimento all'intera superfice coperta dalla pancia, in modo che lo stacco del colore finisse proprio sotto alla guarnizione. Invece la parte inferiore del telaio è stata sfumata convenientemente.








E veniamo al lavoro sul motore che non è stato molto diverso da altri motori simili da me trattati. Unica particolarità l'adozione di un pistone della Meteor, il Grand-Sport per GS commercializzato dalla SIP Scootershop, un pistone realizzato con materiali di qualità al CAD dotato di fasce elastiche speciali di spessore ridotto e una diversa lavorazione dei travasi. Ormai purtroppo non si trovano quasi più pistoni a due fasce di qualità in commercio e questa è stata una valida alternativa (anche se costosa)







Sono state recuperate le ganasce anche essere originali e il tamburo posteriore è stato rettificato perchè ovalizzato.

Il selettore delle marce era davvero malconcio, con un gioco spaventoso. Quindi è stato necessario il reimboccolamento in rettifica.



Ecco il selettore marce ricostruito e correttamente reimboccolato.

Il carburatore invece era pressochè perfetto, infatti anche dopo in fase di collaudo non ha dato il benchè minimo problema. Non perde, regge perfettamente il minimo e la carburazione è ok e la candela è del colore giusto. Quindi si è proceduto solo al cambio delle guarnizioni.
Pulitura interna dei carter.


Un problema comune quando si ricostruiscono i motori, le molle rotte nel parastrappi...


Riassembliamo il motore!







Ecco il pistone Grand-Sport da 57,8 mm. che è stato adottato con le fasce in ghisa fosfatata da 2 mm. invece delle classiche in ghisa sferoidale da 2.5. Notare le luci del pistone aperte.


 Motore (senza parti di contorno) finito.

Anche gli ammortizzatori ovviamente sono stati ricondizionati.


Rifacimento forcella.





Il coprimozzo è ancora quello originale, la sbeccata anteriore è stata risaldata e smerigliata per fargli riprendere la forma originale.



E quindi tutte le fasi del rimontaggio della GS!

Alle tre ruote (due con nuovi pneumatici e la ruota di scorta che verrà rimontata centrale) montati i coprulini in metallo




Notare la decalcomania assolutamente originale e dell'epoca dello schema di rodaggio!


E'stato scelto di non ritoccare o proprio ritrattare la superfice del coperchio del raddrizzatore, solo pulizia dalla ruggine e solito trattamento con lucido per metalli.

Invece, come di consueto, sostituzione dell'elemento al selenio ormai sicuramente poco efficente con il raddrizzatore a ponte al silicio.




Una particolarità del gancio borse che inizialmente era mancante: la versione originale è priva della scanalatura di cui è dotata la riproduzione che fanno attualmente, perchè è lo stesso gancio borse che si usa sulla GL. Così per ripristinare lo stato originale, ho fatto saldare le due estremita al TIG che sono state poi spianate.

Un particolare che nei restauri non molti rispettano: il feltro di guarnizione nel vano batteria e a metà della figura della batteria stessa. Sono riuscito a trovarlo adesivo bianco, come nell'originale.

Ecco come si mostra il gancio borsa ricostruito come l'originale.

Nessuno dei rivenditori però vende la piastrina di rinforzo, così come fatto anche sulla SS180 restaurata qualche tempo fa, ho provveduto a ricrearla con una piastra di aggancio mobili comprata in ferramenta e forata convenientemente. Ora si può agganciare anche un elefante senza problemi.





La scelta delle gomme su quale mettere davanti o dietro...


Il tamburo posteriore in cui si intravede il classico fondo verdino!



La "sfumata" sotto la pancia per correggere le parti rovinate...


Vista d'insieme del rubinetto con decantatore centrale.





Particolare del connettore cavi sulla fiancata del telaio, il gommino passacavi a 4 fori è proprio il suo originale.

Particolare dell'interno dello sportellino pancia sinistra, con schizzo di acido che ha corroso la vernice sino al fondo. La serratura come detto non è stato possibile recuperarla, perchè per smontarla e ricostruire la chiave mancante ci è stato chiesto proprio uno sproposito...





La targa era ricoperta dalla ruggine superficiale e per ripristinare al meglio il colore è stata trattata con WD40 e paglietta sintetica 3M. I colori dei numeri si sono però sbiaditi al contatto con il pulente che è pur sempre a base di petrolio, quindi solvente.




Il portaspecchietto.



Cosa vuol dire aver messo un coprisella sopra la sella originale...avere uno stato di conservazione fantastico dopo 55 anni!

Smontaggio del contakm per lucidare la cornice, poi però la plastica trasparente ingiallita e invecchiata ha ceduto in fase di rimontaggio e il vetrino di protezione è stato sostituito con altro d'epoca meno ingiallito (e più resistente).

Come di consueto, test statico del circuito elettrico. Tutto OK!


Vista di insieme del manubrio con le manopole originali!

Tubo di sfiato replicato in neoprene, con aggancio al carter anch'esso riprodotto in alluminio.


Ed ecco il risultato finale!!!

















 NB - anche la marmitta è originale con il suo DGM! Ha avuto però bisogno di un buon fabbro per riavere il suo tubo di uscita della lunghezza corretta perchè a suo tempo era stato segato per mettere uno di quei codini "a fischio" che si usava mettere negli anni '60...





Un particolare che metterò a partire da questo restauro in poi e di cui sono venuto a conoscenza solo da poco: il tubo di protezione del cavo (naturalmente sporgente) del contakm.




Prova su strada!