lunedì 19 agosto 2013

Montaggio Strumento Digitale SIP Scootershop by KOSO su P200E prima serie

Con questo post voglio illustrarvi passo passo come installare uno strumento digitale della SIP Scootershop prodotto dalla ditta KOSO, notissima marca orientale di strumentazione digitale per moto, scooters, enduro ecc.ecc. su una Vespa P200E del 1982.

Già da diversi anni la ditta di punta del panorama tuning Vespistico mondiale, la SIP Scootershop GmbH si fa produrre dalla KOSO su specifiche tecniche ben precise questi strumenti digitali il cui scopo è quello di modernizzare il cockpit e le funzioni esposte senza però discostarsi dalla linea originale del vero contachilometri di fabbrica.

Lo strumento comprende:

- Contagiri analogico e digitale (tramite selezione pulsante)
- Tachimetro digitale
- Contachilometri digitale totale/parziale tramite selezione pulsante
- Indicatore digitale della temperatura della testa
- Orologio digitale
e nella versione PX Arcobaleno/MY l'indicatore di carburante digitale e le spie riserva/frecce/luci ana-abbaglianti analogiche.

Nel tempo oltre a quello per PX 1a serie sono stati realizzati diversi tipi di strumenti digitali: per la ET3/Rally/SPV/GTR sia a sfondo bianco che nero, per la GS160 o comunque per le Vespa con contachilometri a ventaglio (VBA/VBB) chiaro, scuro o beige, uno per la Vespa 50 Special e appunto ultimo ma non ultimo (c'e' anche quello per Lambretta) la versione per Vespa PX Arcobaleno/MY con indicatore di carburante. Per il PX 1a serie sono state realizzate una versione con cerchietto nero opaco "racing" e una più classica con cerchietto satinato in acciaio come quello che andremo ad illustrare e per il PX Arcobaleno/MY una versione con sfondo chiaro e una con sfondo scuro. E' inutile dire che questi strumenti digitali hanno ricevuto un'accoglienza entusiasta da parte degli appassionati!

Ma partiamo coi lavori. La prima cosa da fare è smontare alcune parti della Vespa. Sicuramente il coperchio del manubrio, che dovrete riporre a parte, il fanale anteriore per lavorare meglio nel vano manubrio quindi il naso anteriore in plastica e infine la sella con il sottostante serbatoio con tutto il tubo della benzina. Asportare anche ovviamente il coperchio in plastica del telaio anti smagrimento miscela che giace sotto il serbatoio. Dal vano motore dovrete smontare il copricilindro della Vespa.


Fate quindi passare una sonda (io ho usato un comune filo di ferro) attraverso il manubrio nella cavità di destra, attraverso l'intersizio del canotto dello sterzo e giù fino a che non vedete l'occhiello spuntare nel fondo del telaio vicino agli innesti dei contatti delle frecce posteriori (se ci sono!) Se trovate difficoltà a passare, consigliabile che smontiate anche il pedale del freno posteriore e dalla cavità sarà più facile recuperare e reinfilare la sonda.Una volta passata, agganciate il lungo cavetto con innesti bianchi con fili rosso-bianco nastrandolo bene (attenzione! Si tratta di connettorini piuttosto delicati!) e tiratelo indietro sino a farlo spuntare nell'interno del telaio.

Dopodichè bisogna fissare il cavo di alimentazione e il cavo che prende il segnale che comanda il contagiri dello strumento. Bisogna a questo punto precisare che lo strumento è realizzato per andare tassativamente a 12V (anche se funziona egualmente scendendo sino a 9V) quindi inadatto per motori originali ET3, SPV, GTR, GS160, VBA/VBB, Rally e ovviamente anche per i PX senza frecce che hanno motori a 6V. Per queste Vespa ci vuole o un motore PX a 12V se parliamo di telaio large o se non si può adattare un motore da PX (ET3, GS160) prevedere o una batteria tampone con circuito di ricarica di non facilissima realizzazione ed installazione oppure l'adozione di una accensione del tipo Vespatronic, Parmakit o Polini che però come accensioni ad anticipo variabile derivate da scooter hanno tutte lo stesso problema della scarsa erogazione ai bassi regimi e obbligano all'uso della batteria per evitare continui reset dello strumento al minimo.

Il cavetto di alimentazione (connettore nero, fili nero-rosso-marrone) va connesso ai 3 fili grigi della morsettiera per il rosso-marrone (+12V e attacco per il contagiri, che prende il segnale dall'onda quadra spuria che si propaga su tutto l'impianto elettrico) e ai 3 neri per il filo nero (massa) come in foto oppure potete collegare il rosso del positivo direttamente al filo blu di grossa sezione che arriva alla scatola derivatrice posta dietro il naso del PX, ma è chiaramente più complesso da realizzare.



Fatto questo, viene la parte più difficoltosa della modifica. Lo strumento è si molto simile a quello originale ma NON E' uguale in dimensioni. Rispetto a quello di fabbrica (che intanto potete svitare dal supporto a U che servirà dopo, conservare la guarnizione ad anello da riutilizzare toglierlo dal coprimanubrio e riporlo a parte) è più alto di almeno 5/6 mm. Questo significa che quando lo strumento KOSO sarà da fissare nel coprimanubrio dovrete per forza realizzare due "fasciature" terminali realizzate in cartoncino spesso per "allungare" i bracci del supporto.

In più quelli della KOSO si vede un pò distratti in fase di progettazione sono andati a piazzare due belle viti a croce filettate proprio nel bel mezzo del passaggio del supporto, andando così purtroppo ad interferire. Nel PX di un altro amico avevo ovviato realizzando due grosse tacche nel supporto per aggirare l'ostacolo, ma in questo caso visto che nel primo alla fine non c'era una sensazione di grossissima solidità a lungo termine, ho preferito cambiare tattica e realizzare due fori per fare passare due viti più lunghe rispetto a quelle date con lo strumento (recuperate da un vecchio PC). Alla fine non c'era più nemmeno bisogno del dadone centrale di fissaggio!

Ma le difficoltà non sono certo finite qui.



Nella Vespa originale già lo spazio a disposizione non abbonda, figuriamoci se bisogna adattare qualcosa che non è scaturito dalla geniale mente degli ingegneri Piaggio! Il problema maggiore da risolvere è l'ingombro del grosso fascio di cavi che esce dallo strumento e trovare la giusta collocazione per lo scatolotto del regolatore/raddrizzatore di tensione alternata in dotazione.

Io ho risolto il primo problema come in foto, piegando (sempre con delicatezza!!!) il fascio a 90° fissandolo poi sul supporto di fissaggio con della colla a caldo. Per lo scatolotto per fortuna il problema è stato risolto fissando lo stesso contro il corpo dello strumento, accanto al commutatore a chiave di spegnimento usando un pad a doppia alta adesione della 3M già fornito con lo strumento. Il connettore tra scatolotto e strumento è stato egualmente fissato sullo scatolotto stesso con altra colla a caldo.




A questo punto bisogna prevedere il posizionamento del singolo pulsantino di setting e cambio impostazioni. Diversamente da altri tipi di manubrio Vespa, in quello del PX non ci sono feritoie da cui fare uscire il piccolo connettore nero (con due fili neri) che poi deve essere collegato al pulsante. Per questo la soluzione scelta è stata quella di fare passare il cavo attraverso il vano del commutatore luci, in questo caso però solo dopo aver accuratamente limato il foro piuttosto piccolo di passaggio. In altri tipi di manubrio PX più recenti, il passaggio è molto più ampio e non c'e' bisogno di limare. Per fare uscire il cavetto poi bisogna limare come da foto con una piccola lima tonda l'alluminio del manubrio fino ad arrivare a sorpassare la battutina del commutatore luci, questo per evitare schiacciamenti e posizionamenti forzati del commutatore nel suo alloggio.

Il pulsantino infine viene fissato centralmente sotto all'estremità del manubrio, molto vicino alla manopola del gas utilizzando la parte adesiva in dotazione. Così con il pollice o con l'indice e senza staccare la mano dal gas si riesce facilmente a cambiare lo stato dello strumento.


A questo punto si avvita allo strumento il cavo del contachilometri originale, si riposiziona il fanale con il suo portalampade, si collegano tutti i cavi ai vari connettori (ce n'e' uno comunque che rimane inutilizzato) e si sistemano al meglio che si può nell'angusto spazio magari usando alcune fascette autostringenti di plastica per tenerli tutti uniti assieme e con delicatezza si richiude il coperchio facendo bene attenzione che non si schiacci nulla e che l'insieme non entri forzato. Fissare il commutatore luci e il relativo coperchio.

Ora bisogna concludere il lavoro con il sensore della temperatura che a mio modo di vedere è la cosa più utile dello strumento! Questo indicatore molto probabilmente vi salverà dalle possibili future scaldate/grippate, non è poco!!!





 Tecnicamente si dovrebbe fare passare il connettore del cavo del sensore attraverso il gommino dove solitamente passa l'impianto elettrico, ma già così è molto dura essendo piuttosto stretto e che comprende anche il passaggio del cavo dell'accelleratore e dello starter. Si rischia seriamente di strappare il connettore. Così ho preferito utilizzare il più comodo passatubo della benzina, che non interferisce per niente, come si vede in foto. Fatto questo, all'inverso si può rimontare coperchio del telaio, serbatoio e sella.

L'occhiello in ergal va avvitato al sensore di temperatura e che a sua volta va infilato sulla candela, al posto della rondella originale che va tagliata via con una cesoia. Vengono forniti altri 4 occhielli di scorta ma se fate come vi dico, raramente lo romperete. Basta infatti ricavare nel foro del copricilindro in plastica una tacca in corrispondenza del codino dell'occhiello che dovrà essere fissato con la candela sulla testa cercando l'angolo più aperto possibile per evitare interferenze "distruttive" con la chiave della candela. In questa maniera quando sviterete la candela, il cavo resterà fermo e potrete estrarla senza che vi venga dietro tutto il sensore con il rischio di romperlo.

A questo punto non resta che provare lo strumento, tararlo per il proprio mezzo (è tutto indicato nel manualetto anche in Italiano a corredo) un'operazione non molto difficile che si fa in pochissimi minuti e...buon divertimento!