mercoledì 28 ottobre 2009
Visita alla Mostra "Collezione Mauro Pascoli"
Già che ero lì per recuperare alcune parti per un restauro, ne ho approfittato per una visita doverosa! :) Peccato per il poco tempo a disposizione (ormai stavano chiudendo per il pranzo) e che al piano inferiore ci fosse poca luce, ma questa collezione comprende un gran numero di modelli di Vespa, restaurati e conservati, nuovi e vecchi, con e senza sidecar e con diverse digressioni sul tema: Ape, Moscone, Ciao, Bravo, Boxer....merita senz'altro una seconda e più approfondita visita!
sabato 24 ottobre 2009
Due nuove uscite in edicola
Ecco due nuove interessanti uscite in edicola per Vespisti e non.
Cominciamo da Legend Bike che tratta in un esaustivo articolo la Vespa 125 del 1955. Ottima fattura e come sempre foto e indicazioni utili per l'utilizzatore e il restauratore.
Motostoriche invece riprende e conclude l'argomento "scooter sportivi" iniziato in Agosto parlando delle Vespa con (ovviamente) gli stessi modelli sportivi targati stavolta Innocenti Lambretta. Ottimo e lunghissimo articolo che passa in rassegna tutti i vari modelli, comprendendo anche il prototipo della TV 175 prima serie e del prototipo della Lambretta 200 bicilindrica.
Ma le sorprese non sono finite qui, a seguire altro lunghissimo articolo dedicato alle elaborazioni tuning sempre delle Lambretta, realizzate in inghilterra e italia, con la promessa che in un articolo futuro si tratterà alla stessa maniera la Vespa, qui tenuta in marginale considerazione (fà bella mostra di sè però un Rally 180 elaborato di proprietà di utente di VOL, Pinasco180 ;-)
Finita qui? Ma nemmeno per sogno! Compare anche un lungo articolo dedicato al raduno di ben 66 Vespe 98 tenutosi nel piacentino, organizzato tra gli altri da Roberto Donati, anch'esso utente di VOL che sta per dare alle stampe (primavera 2010) assieme all'aiuto di Paolo Zanon un libro monografico dedicato per l'appunto alla Vespa 98. Da notare nelle foto la presenza della mitica 98 export in colorazione rosso bordeaux, la n°21 preserie costruita a Biella, la 98 più vecchia esistente al mondo e un'esemplare (praticamente unico) delle 98 "Normale"del 1946, ovvero della versione economica (già che non che ci fosse tanto lusso nell'altra versione...!!!) della 98, eliminata dalla produzione nell'Agosto di quell'anno.
Non è ancora finita...!!! Altro articolo dedicato al Museo dello Scooter di Milano, creato da Vittorio Tessera, il più importante esperto italiano della Lambretta...e tutto questo per soli 5 €!
Ho fatto fatica a trovare una copia in edicola, possiamo immaginare il perchè!
Cominciamo da Legend Bike che tratta in un esaustivo articolo la Vespa 125 del 1955. Ottima fattura e come sempre foto e indicazioni utili per l'utilizzatore e il restauratore.
Motostoriche invece riprende e conclude l'argomento "scooter sportivi" iniziato in Agosto parlando delle Vespa con (ovviamente) gli stessi modelli sportivi targati stavolta Innocenti Lambretta. Ottimo e lunghissimo articolo che passa in rassegna tutti i vari modelli, comprendendo anche il prototipo della TV 175 prima serie e del prototipo della Lambretta 200 bicilindrica.
Ma le sorprese non sono finite qui, a seguire altro lunghissimo articolo dedicato alle elaborazioni tuning sempre delle Lambretta, realizzate in inghilterra e italia, con la promessa che in un articolo futuro si tratterà alla stessa maniera la Vespa, qui tenuta in marginale considerazione (fà bella mostra di sè però un Rally 180 elaborato di proprietà di utente di VOL, Pinasco180 ;-)
Finita qui? Ma nemmeno per sogno! Compare anche un lungo articolo dedicato al raduno di ben 66 Vespe 98 tenutosi nel piacentino, organizzato tra gli altri da Roberto Donati, anch'esso utente di VOL che sta per dare alle stampe (primavera 2010) assieme all'aiuto di Paolo Zanon un libro monografico dedicato per l'appunto alla Vespa 98. Da notare nelle foto la presenza della mitica 98 export in colorazione rosso bordeaux, la n°21 preserie costruita a Biella, la 98 più vecchia esistente al mondo e un'esemplare (praticamente unico) delle 98 "Normale"del 1946, ovvero della versione economica (già che non che ci fosse tanto lusso nell'altra versione...!!!) della 98, eliminata dalla produzione nell'Agosto di quell'anno.
Non è ancora finita...!!! Altro articolo dedicato al Museo dello Scooter di Milano, creato da Vittorio Tessera, il più importante esperto italiano della Lambretta...e tutto questo per soli 5 €!
Ho fatto fatica a trovare una copia in edicola, possiamo immaginare il perchè!
mercoledì 21 ottobre 2009
Echi degli anni '80 - 1 - Lo stereo nel bauletto
Con questo post vorrei inaugurare una "serie" dedicata agli anni '80, periodo che mi fregio (diciamo così!!) di avere vissuto assieme ad uno dei periodi d'oro della Vespa, forse quello più "creativo" dal punto di vista di interpretazione stilistica del mezzo.
Cominciamo con un vero classico, lo stereo nel bauletto:
Cominciamo con un vero classico, lo stereo nel bauletto:
Molto probabilmente questa moda è stata mutuata dall'imperante mania di installare autoradio stereo a cassette con equalizzatori superpotenti nelle macchine e soprattutto nelle utilitarie di allora (Fiat Uno, Renault R5, Ford Fiesta...) e anche sicuramente dall'altra mania tutta americana della "radiolona" stereo che i neri si portavano in giro a spalla per le vie delle città USA in quegli anni.
Questa "tamarrizzazione" era favorita soprattutto dal bauletto del PX Arcobaleno che risulta più capiente rispetto a quello dei PX prima serie, così come lo vedete nella foto di cui sopra. L'autoradio era di solito appoggiata all'interno del bauletto con i cavi volanti assieme ad una batteria da moto e in pratica lo si sacrificava quasi integralmente a questo scopo.
Una volta vidi anche uno che più creativamente degli altri aveva praticato un foro rettangolare laterale per alloggiare la culla dell'autoradio in quel punto. Peccato che non avendo una forza altissima di aggancio, l'autoradio scivolava fuori dalla slitta alla prima piega accentuata da quella parte e contemporanea buca sulla strada.
Più avanti nel tempo ci fu chi costrui un accessorio "tunnel" ovvero un orribile baldacchino in plastica da applicare in parallelo alla zona del telaio sotto il naso della sella con tanto di fori passanti per starter e rubinetto della benzina per avere l'alloggiamento stile automobile per l'autoradio! Questo accessorio unito ad altre tamarrizzazione tipiche come i perimetrali e vari spoiler in plastica rendeva la Vespa un vero catafalco degno dei paramenti di un elefante di Annibale.
Purtroppo era una personalizzazione che era più virtuale che reale, in quanto il consumo di questi dispositivi era piuttosto alto, non erano infrequenti impianti da 100 W per canale quasi sempre utilizzati a palla per coprire e restare sopra la soglia di rumore del motore spesso elaborato con espansioni e per questo l'autonomia era piuttosto limitata a causa anche della scarsa disponibilità dell'impianto elettrico della Vespa a ricaricare la batteria in tempo. Ottimo per fare scena partendo dal marciapiede del bar della propria compagnia, ma appena svoltato l'angolo...tutto taceva :)
Ancora oggi qualche appassionato mantiene in vita questa moda, con il vantaggio di avere una tecnologia molto avanzata (lettori Mp3 al posto delle ingombranti e "ciuccione" autoradio di un tempo) e quindi un'autonomia molto più alta :)
Questa "tamarrizzazione" era favorita soprattutto dal bauletto del PX Arcobaleno che risulta più capiente rispetto a quello dei PX prima serie, così come lo vedete nella foto di cui sopra. L'autoradio era di solito appoggiata all'interno del bauletto con i cavi volanti assieme ad una batteria da moto e in pratica lo si sacrificava quasi integralmente a questo scopo.
Una volta vidi anche uno che più creativamente degli altri aveva praticato un foro rettangolare laterale per alloggiare la culla dell'autoradio in quel punto. Peccato che non avendo una forza altissima di aggancio, l'autoradio scivolava fuori dalla slitta alla prima piega accentuata da quella parte e contemporanea buca sulla strada.
Più avanti nel tempo ci fu chi costrui un accessorio "tunnel" ovvero un orribile baldacchino in plastica da applicare in parallelo alla zona del telaio sotto il naso della sella con tanto di fori passanti per starter e rubinetto della benzina per avere l'alloggiamento stile automobile per l'autoradio! Questo accessorio unito ad altre tamarrizzazione tipiche come i perimetrali e vari spoiler in plastica rendeva la Vespa un vero catafalco degno dei paramenti di un elefante di Annibale.
Purtroppo era una personalizzazione che era più virtuale che reale, in quanto il consumo di questi dispositivi era piuttosto alto, non erano infrequenti impianti da 100 W per canale quasi sempre utilizzati a palla per coprire e restare sopra la soglia di rumore del motore spesso elaborato con espansioni e per questo l'autonomia era piuttosto limitata a causa anche della scarsa disponibilità dell'impianto elettrico della Vespa a ricaricare la batteria in tempo. Ottimo per fare scena partendo dal marciapiede del bar della propria compagnia, ma appena svoltato l'angolo...tutto taceva :)
Ancora oggi qualche appassionato mantiene in vita questa moda, con il vantaggio di avere una tecnologia molto avanzata (lettori Mp3 al posto delle ingombranti e "ciuccione" autoradio di un tempo) e quindi un'autonomia molto più alta :)
domenica 4 ottobre 2009
Un conservato del 1966...ma non è una Vespa!
Mentre tornavo dalla riunione di catechismo stamani, scorgo uno sporco parallelepipedo bianco e verde appoggiato a terra vicino al cassonetto dei rifiuti...un mangiadischi Lesa Mady 3!!! Anno 1966, un vero oggetto di modernariato ;-)
Portato immediatamente a casa, nel pomeriggio ha ricevuto un amorevole restauro "conservativo" (d'altronde è in ottimo stato) con qualche piccola riparazione elettronica...il pick up ossidato ripulito, i contatti del vano batterie leggermente incrostati dal liquido fuoriuscito da pile che stavano lì dentro da chissà quanto tempo e infine un cavo del motorino elettrico spezzato. Chissà quante di queste meraviglie di un'epoca d'oro sono finite ingloriosamente dentro il cassonetto...
Ecco le prime prove...
Portato immediatamente a casa, nel pomeriggio ha ricevuto un amorevole restauro "conservativo" (d'altronde è in ottimo stato) con qualche piccola riparazione elettronica...il pick up ossidato ripulito, i contatti del vano batterie leggermente incrostati dal liquido fuoriuscito da pile che stavano lì dentro da chissà quanto tempo e infine un cavo del motorino elettrico spezzato. Chissà quante di queste meraviglie di un'epoca d'oro sono finite ingloriosamente dentro il cassonetto...
Ecco le prime prove...
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