martedì 3 febbraio 2009

Finalmente un banco lavoro degno di questo nome...

...direttamente dagli anni '50, in pratica dall'epoca della GS VS5 che vedete nella foto. In quegli anni spopolavano riviste hobbystiche come "Sistema A" e "Sistema Pratico", in cui si avvicendavano articoli di hobbystica varia: elettronica, chimica, meccanica, falegnameria, pesca, caccia, ecc.ecc. anche sartoria! :) E su un sito (http://www.introni.it/riviste.html) che molto intelligentemente raccoglie scannerizzazioni di queste vecchie riviste che in fondo sono una testimonianza di una Italia del pre-boom economico, qualche rivista aveva anche progetti e articoli riguardanti la Vespa e la Lambretta, mi ricordo benissimo di avere letto un articolo che parlava di installare una radio portatile a valvole su una farobasso, come alimentare la Vespa (sempre farobasso) con una miscela di benzina normale e gasolio, un'articolo sull'elaborazione del motore Lambretta e così via.

E in una di queste ho trovato il progetto relativo ad un banco di lavoro "serio", che mi ha conquistato subito. 200 € di materiali, ma ne valeva la pena! Ecco il progetto:



Per chi si vuole cimentare, per montarlo e decorarlo con vernice impregnante dirò che di ho impiegato solo una sera e una mattina. Naturalmente ho adattato le dimensioni alle mie esigenze e ho dotato il banco di un bordino in legno per evitare le solite cadute di rondelle, viti, piccole parti sotto il banco. Invece dei prigionieri ad inserto (piuttosto anacronistici), per unire le varie parti ho usato viti tecniche da legno autofilettanti che si usano per fissare i tendoni esterni. Il piano in masonite è stato incollato su quello in compensato con del comune vinavil e tenuto fermo ai 4 lati con 4 vitine autofilettanti coniche da metallo. Non ho dotato il banco di cassetti, per il momento non ne ho bisogno. Alla fine il risultato è un banco da lavoro stabile, massiccio, che non vibra quando si aziona il compressore e sicuramente molto elegante e professionale.

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